
Un recente studio italiano, è emerso che utilizzare abitualmente il peperoncino in cucina (quattro volte alla settimana) comporta dei notevoli benefici per la saluti.
La ricerca è stata pubblicata sul Journal of the American College of Cardiology e coordinata dagli epidemiologi dell’Irccs Neuromed di Pozzilli(Isernia), in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità, l’Università dell’Insubria a Varese e il Cardiocentro Mediterraneo di Napoli, ha preso in esame quasi 23 mila cittadini del Molise che da 8 anni stanno partecipando a un’ampia indagine epidemiologica su salute e alimentazione (Studio Molisani).
Lo studio ha evidenziato che l’uso abitale di questa spezia ridurrebbe il rischio di morte per infarto del 40 per cento e per ictus di oltre il 60 per cento, e del 23 per cento il rischio di morte per qualunque causa rispetto a chi non lo assume regolarmente: “in dato interessante — ha detto Giovanni de Gaetano, presidente di Neuromed e fra gli autori della pubblicazione — è che la protezione del rischio di mortalità è risultato indipendente dal tipo di alimentazione seguita. Anche per le persone che non seguono fedelmente la dieta mediterranea il peperoncino da solo ha un effetto protettivo”.
“Attenzione al meccanismo psicologico di auto assoluzione che vale per tutte le aggiunte di prodotti naturali. Ricordo, ad esempio uno studio in cui a un gruppo di fumatori era somministrato un integratore vitaminico con l’obiettivo di migliorare l’effetto antiossidante. Risultato? Si sentivano legittimati a fumare di più! I benefici del peperoncino devono invece essere uno stimolo in più per cambiare in meglio tutte le abitudini alimentari” ha sottolineato Stefano Erzegovesi, primario del Centro per i Disturbi Alimentari dell’Ospedale San Raffaele di Milano.
“Gli effetti benefici del peperoncino, in particolare del suo principio attivo, la capsaicina, sono moltissimi e documentati — ha aggiunto il nutrizionista — a partire dal fatto che stimola la produzione del grasso bruno, che accelera il metabolismo e fa dunque consumare più calorie. Inoltre, migliora le Hdl, il cosiddetto colesterolo buono, riduce i trigliceridi e la proteina C-reattiva, quindi ostacola le molecole pro-infiammatorie e ha un effetto protettivo sulle malattie aterosclerotiche, effetto che lo rende un alleato importante per prevenire le malattie cardiovascolari. La capsaicina agisce anche sulla sostanza P, un mediatore del segnale doloroso e con effetti sul mal di testa, il mal di denti e ogni genere di dolore”.
“Se reggiamo bene il piccante, il peperoncino può essere consigliato come un’integrazione alimentare quotidiana. Se ci crea problemi intestinali o la bocca scotta per ore, inutile sovrastimolare un palato che istintivamente lo rifiuta. Esistono almeno un’altra decina di spezie o erbe come cannella, chiodi di garofano, aglio, timo o zenzero che hanno un effetto anti aterosclerotico simile: ognuno può scegliere la sua” ha concluso.