Coronavirus: i malati con carenza di albumina sono a rischio trombosi
I pazienti di coronavirus più esposti a rischio di trombosi sono quelli con livelli bassi di albumina, proteina essenziale per la regolazione e il mantenimento della pressione oncotica, fondamentale per distribuire correttamente i liquidi corporei nel compartimento vascolare e nei tessuti.
È quanto è emerso da uno studio realizzato da un team di ricercatori guidato dal professor Francesco Violi, direttore della I Clinica Medica del Policlinico Umberto I di Roma.
La ricerca, che ha coinvolto 73 pazienti, è stata pubblicata online oggi sulla rivista scientifica americana “Circulation Research”.
I ricercatori – come racconta “Il Corriere della Sera” – hanno analizzato i dati riguardanti i pazienti di coronaivurs ricoverati tra marzo e aprile nei reparti di Malattie infettive e Terapia intensiva del Policlinico Umberto I colpiti dal Covid-19, dimostrando che quelli gravi o che andavano incontro a complicanze trombotiche, avevano valori di albumina al di sotto dei 32 grammi per litro di sangue.
«Questo dato oltre a dare una interpretazione, fino ad ora non dimostrata, del rischio di avere una trombosi per questi pazienti, apre la strada ad una identificazione precoce dei soggetti ad alto rischio e a nuove prospettive terapeutiche per ridurne le conseguenze più gravi», ha spiegato il professor Violi.
«Andare a vedere nei malati il livello di albumina fa emergere i soggetti più a rischio. Bisogna valutare ora l’efficacia dell’aumento del livello di albumina in questi soggetti come arma terapeutica in più per prevenire e arginare i danni causati dal virus. Questa è una nuova chiave di lettura contro il Covid-19», ha rimarcato Violi.
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