CASO DICIOTTI PERCHÉ HO VOTATO “SI”
Il giudizio sui reati spetta ai giudici e non al Parlamento.
In questi caso i giudici si sono rivolti al Parlamento per valutare altro.
I giudici, per la legge Costituzionale non possono e non sono mai chiamati a valutare se l’atto di governo è stato posto in essere nell’interesse dello Stato ovvero per un preminente interesse pubblico.
Non rientra nella loro competenza.
Per questo e per rispettare la legge si sono rivolti al Parlamento.
Il parlamento è chiamato a decidere se il governo ha agito nell’interesse dello Stato o meno.
Per questo, dal mio punto di vista, non si tratta di decidere se dare o no una autorizzazione a procedere, si tratta di decidere se Salvini (assieme a tutto il governo) ha agito per l’interesse preminente dello Stato oppure per un interesse diverso e non preminente.
Se io affermassi che Salvini, Conte, Di Maio e Toninelli hanno agito per un interesse diverso, sto praticamente affermando che il governo ha agito per un interesse diverso dal interesse di Stato e dei cittadini.
La domanda sottoposta a noi iscritti in sintesi è stata: “il governo ha agito per interesse dei cittadini si o no?”
Io, se avessi votato NO, avrei affermato che il mio governo ha agito per un interesse non mio e quindi da quel momento per coerenza avrei dovuto smettere di sostenere il governo guidato dal MoVimento.
Come si fa a sostenere un governo che si ritiene non agisca per interesse dello Stato?
Io non ho mai dubitato che il governo del cambiamento agisca per interessi diversi da quelli dei cittadini. Per questo ho risposto “SI” al quesito sottoposto su Rousseau.
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